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Andrea Massaccesi intervistato da TecnoMTB alla Dolomitisuperbike
Andrea Massaccesi alla 100 km dei Forti
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LA DURA VITA DEL BIKER Dopo la Toscana, la Romagna e il Trentino eccoci nuovamente in partenza; questa volta il nostro furgone ci porterà in Alto Adige e precisamente a Villabassa in Val Pusteria per la mitica Dolomitisuperbike, per noi "un'attrazione fatale". E' il 4 luglio e in serata cominciamo a caricare i mezzi, questa volta sono due poiché il gruppo è più numeroso, ben otto persone. L'operazione è sempre complicata, qualcuno mostra i primi segni di nervosismo, Pelagagge non vuole andare a dormire presto ma, domani si parte alle 4. Al ritrovo facce incredibili ma la voglia di partire è tanta; un unico cruccio: Bordò e Bolide nero sono rimasti a casa (loro lavorano!). Partiti, le ore di autostrada cominciano a farsi sentire, solo il Presidente continua imperterrito a "pistare", Natà, invece, comincia ad innervosirsi. Alle 10, affamati, ci fermiamo a Brunico che merita sempre una sosta; panini, dolci e salsicce (che schifo!), poi si riparte. Alle 12 raggiungiamo il Garnì Taschler dove "zia Taschler" e consorte ci attendono con fare gentile e preciso tipicamente teutonico. Alcuni (Capitano e Fabrizio U' parente) propongono una dormita, ma la maggioranza del gruppo è affamata e il Prof. ci guida verso un ristorante; sarà un "pugno sui denti" ma, come dice il Presidente "si è mangiato bene". Senza sosta ritiriamo numeri e pacco gara entrando nell'ambiente della manifestazione, i "nuovi" sono impressionati, noi "anziani" li guidiamo tra i camion ufficiali mentre scambiamo qualche chiacchiera con alcuni big (riusciremo a portarli alla "9 Fossi"?); l'Assessore Orso compra i sali da Power Bar con la speranza che funzionino. E adesso? E' ora di cena, si mangia di nuovo serve benzina per domani. Tornati da "zia Taschler", un ultimo sguardo alle nostre amate ben sistemate in garage, sono tutte lì scalpitanti: la Zebra, la Freccia d'argento (dicono troppo pulita), la strana Sintesi, il Titanio del Prof., le biammortizzate e la Giant di Orso con la forcella "morta"; in sintesi un mucchio di Euro. E' già giorno ma sono le 5,30 del mattino, c'è un sole stupendo ma, l'aria dolomitica mette a tutti il dubbio sull'abbigliamento da scegliere. E ora? E ora si mangia: colazione da fantascienza sempre con la scusa della benzina, tuttavia, lo spettro dei chilometri aleggia nell'aria: 59-111, un solo pensiero "ma chi ce lo fa fare?" Alla fine si va verso la partenza; più o meno nervosi entriamo nella massa di oltre 3000 bikers ansiosi, il tempo di guardarsi attorno ed è gia via. Dopo 111 Km. di sassi, salite, litri di Power Bar, pezzi di barrette e cocomero, tedeschi incazzati, una crisi durata 10 Km. e la discesa finale (fatta da dio), raggiungo il traguardo. Loro (quelli della 59) sono tutti li ad attendermi, il tempo è buono dice Pelagagge ma, anche loro non hanno scherzato: tutti arrivati anche Piccinì e Orso i più preoccupati della sera prima, Fabrizio U' parente che anche questa volta ha lottato con la sfiga (forse ha ragione la moglie), Natà che mette in riga anche i tedeschi, è 4° a trenta secondi dal 3°, Pelagagge che sulla salita di Prato Piazza dicono volasse. Nel frattempo arriva il Prof., il secondo pazzo della 111 Km. e per il Capitano c'è anche l'intervista di Tecno MTB, finalmente si sono accorti anche di noi "meridionali". Dopo l'agognata doccia, ancora a mangiare: pasta e panino con salsiccia fra personaggi di ogni genere, tutti con una storia da raccontare anche se la lingua dominante è il Tedesco. I nostri racconti di gara sfociano in un unico commento: "dura, ma quanta f… donne a questa Dolomitisuperbike". Caricati i furgoni e salutata la "zia" si torna a casa, è proprio dura la vita del biker; senza riposo, mai una sosta tranne quelle in autostrada, tutto in nome della passione. Sono le 24 e siamo ai viali di Cingoli, scarichiamo con in testa una domanda: "e ora?". Bé ora c'è la "9 Fossi", per alcuni il Campionato italiano e poi a settembre si torna a partire, la Rampilonga in Val di Fassa è gia nelle nostre menti. A proposito, martedì usciamo per sciogliere le gambe pietrificate. Andrea Massaccesi |
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