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Fabrizio
(a sinistra) e Andrea finishers sul traguardo di Riva del Garda
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La lunga
preparazione invernale
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DUE CINGOLANI ALLA JEANTEX BIKE TRANSALP 2008
Sul sito ufficiale della gara mancavano 289 giorni al 19
luglio, data della partenza della Jeantex bike Transalp 2008, quando Fabrizio,
durante un allenamento, mi dice: “è fatta andiamo alla Transalp”.
E dopo otto mesi di sacrifici, paure, speranze, sogni ma, soprattutto,
chilometri ecco che l’avventura sta per avere inizio.
Transalp la gara di mountain bike a tappe più dura del Mondo: si
corre in coppia, per 8 tappe, 665 Km., 21640 metri di dislivello in salita,
4 nazioni da attraversare e 18 passi alpini da scalare, iscritti provenienti
da 45 nazioni; una prova da veri duri.
Io: Andrea Massaccesi e il mio compagno Fabrizio Tobaldi, dopo anni di
esperienza accumulata partecipando a tutte le più importanti granfondo
e marathon italiane, nella stagione 2008 abbiamo deciso di accettare questa
sfida con le Alpi che è anche una grande sfida con se stessi.
Finalmente partiamo per seguire la linea del percorso che attraversa le
Alpi da nord a sud, quella linea che, oramai, dopo tanti mesi di attesa,
corre dentro di noi che, pur con tante paure, vogliamo percorrere; quella
linea che è diventata un’ossessione. Montagne, altimetrie,
passi, valli, sentieri, studiati e letti per mesi, nomi e luoghi diventati
familiari pur senza averli mai percorsi tra poco si materializzeranno
sotto alle ruote delle nostre mountain bike.
18 luglio si parte alla volta della Germania e domani finalmente sarà
Transalp.
La prima delle 8 tappe prende il via da Fussen paese a sud della Germania,
alla volta di Imst in Austria; al mattino l’atmosfera è eccezionale,
la tensione è palpabile sulle facce di tutti i 1200 partecipanti
delle 660 coppie iscritte, per tutti è l’inizio di un sogno,
si parte per la grande avventura.
La linea che ci porterà verso l’Italia inizia tranquilla,
poco impegnativa ma dopo 60 Km. il primo passo della gara ci ricorda che
siamo alla Transalp, salita lunga con un tratto finale di 1,5 Km. da percorrere
in gran parte a piedi. All’arrivo c’è la soddisfazione
di aver concluso la tappa ma le paure e la preoccupazione sembrano avere
la meglio e per domani è previsto brutto tempo.
Sveglia alle 6, sarà così per tutta la settimana, c’è
nebbia e piove ma il morale è più alto c’è
voglia di pedalare. La tappa è molto più dura di ieri ma
alla fine la spuntiamo anche oggi e senza bagnarci troppo. Intanto iniziamo
ad abituarci alla vita che impone questa avventura: arrivi, mangi come
un lupo, doccia, prepari la bici per il giorno successivo, poi vai al
party con cena che ogni sera viene organizzato per il popolo della Transalp,
briefing e alle 22,30 sei gia a letto stanco come mai. In questi giorni
ti trovi con gente che viene da tutto il Mondo e ne vedi di tutti i colori,
inoltre è pieno di belle ragazze che corrono, naturalmente.
Intanto domani, neve permettendo, si affronterà l’Idjoch,
un passo a 2750 metri che ci porterà in Svizzera.
Ripartire al mattino diventa sempre più difficile, quando poi come
oggi sai di dover salire subito per 15 Km. sotto la pioggia e su in alto
anche sotto alla neve il gioco si fa veramente duro; inoltre sappiamo
che il peggio deve ancora venire.
Tuttavia, ti ricordi che sei qui per vivere l’avventura, quindi
stringi i denti e attraversando paesaggi eccezionali anche oggi tagli
il traguardo. Siamo in Svizzera e l’atmosfera è particolare,
il party serale si svolge in un rifugio a 2800 metri con salita in funivia,
ma prima facciamo una capatina al camp per salutare una coppia di ascolani
anche loro in gara; il camp è allestito in palestre dove chi non
sceglie il camper o l’albergo(come noi) trova posto per dormire
con il sacco a pelo, la scena che ci si presenta è da terremotati
ma ci assicurano che ci si diverte un mondo, sono loro i veri duri della
Transalp e tra questi ci sono anche molte ragazze. Intanto domani si torna
in Italia, se tutto va bene!
Il nuovo giorno si presenta ancora con freddo, spruzzate di neve e pioggia,
il sole si fa vedere solo all’arrivo di Livigno, ma il freddo è
quasi invernale. Nonostante tutto oggi sono stato in paradiso, se esiste,
per noi bikers deve essere fatto così; lungo i 77 Km. della giornata
attraversiamo luoghi incantevoli e selvaggi facendo una bella gara in
rimonta.
L’esperienza è molto dura ma bellissima, siamo una grande
famiglia viaggiante. Domani sarà durissima, speriamo di farcela
e poi avanti sulla linea.
Alla partenza del nuovo giorno si cominciano a vedere facce stanche, occhiaie
da malati gravi, molti sono i fasciati e le escoriazioni segno delle numerose
cadute; non sono tutti come i professionisti che viaggiano davanti al
gruppo con tempi strepitosi ma, nonostante tutto, c’è voglia
di andare avanti e seguire la linea. La tappa anche oggi è molto
bella e ci riserva emozioni forti, le donne in gara sono eccezionali oltre
che carine, soprattutto danesi e svizzere, quelle degli equipaggi misti
sono dei veri capi: forti, determinate, “cattive”.
Domani c’è la tappa più dura 97 Km. con 4000 metri
di dislivello da scalare speriamo bene e poi saranno 6. Intanto mangiamo
di tutto senza ritegno e a qualsiasi ora, inoltre andiamo sempre più
forte migliorando costantemente la nostra classifica anche se questo non
è molto importante.
Come previsto la nuova tappa è durissima, sempre in salita e con
discese tecnicissime che richiedono una grande perizia e concentrazione;
alla fine con 7 ore e 32 minuti anche oggi portiamo a termine la nostra
battaglia ma moltissimi mancano ancora all’appello, per noi nuovo
salto in avanti in classifica, il primo caldo ha fatto molte vittime.
Le donne della Transalp sono sempre impressionanti e se pur femminili
nei modi e nei particolari dell’abbigliamento, in gara sono determinatissime
vere guerriere.
Domani come sempre alle 9 si riparte e saranno meno due; con la stanchezza
cresce anche l’ansia e la paura di non arrivare alla fine, all’agognato
Lago di Garda.
Lo speaker ci carica come ogni mattina con la solita colonna sonora ormai
diventata familiare e poi si va, verso nuovi tracciati e nuove emozioni;
anche oggi saremo torturati a puntino ma sull’ultima salita facciamo
la differenza e otteniamo il nostro miglior piazzamento della settimana.
All’arrivo solita fame, sete e solita vita, oggi però conosciamo
due ragazze svizzere che corrono in coppia, una è proprio carina,
ma le sorprese non mancano mai, oggi dobbiamo anche cercare una sistemazione
per la notte con lo spettro del camp.
Domani ultima tappa e se tutto va bene concluderemo la nostra faticata
lungo la linea, ma ancora non ci vogliamo pensare, abbiamo capito che
alla Transalp non c’è mai niente di certo, inoltre, pur con
la stanchezza accumulata, forse vorrei che questa avventura non finisse
mai.
Schierarsi al via dell’ultima tappa è dura perché
sei nervoso, hai paura che succeda l’imprevisto che tutto si vanifichi
proprio alla fine. Salgo in sella e, sorpresa, mi accorgo che la forcella
è scarica, la carichiamo ma non è perfetta, speriamo regga
fino alla fine, proprio oggi che bisogna affrontare discesa tecnica; del
resto in otto giorni non abbiamo mai avuto problemi tecnici, nemmeno una
foratura. Poi via, si va verso gli ultimi 60 Km., verso il tanto sognato
traguardo e infine ecco il lago, ecco Riva del Garda, ecco il pallone
dell’arrivo ed ecco anche qualche lacrima che scende dietro agli
occhiali, è fatta, è finita.
E si è proprio finita e pur con a dosso tanta stanchezza mi dispiace
veramente. Intanto stasera andremo all’ultima festa e ci proclameranno
Finisher e poi… poi forse il prossimo anno.
Andrea Massaccesi
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